Tutti pronti per il risveglio della primavera?

24/ 4/ 2018

Dopo il riposo invernale, le forze assopite della natura manifestano ovunque nuovo vigore. Le mutate condizioni climatiche e ambientali conseguenti al cambio stagionale, comportano un adattamento del nostro organismo all’arrivo della nuova stagione e la pronta disponibilità di energie fresche. La tradizione popolare millenaria permette di vincere la stanchezza, conseguente al rallentamento dell’immobilita  dell’inverno, all’esposizione prolungata a condizioni di stress, alla convalescenza, alle aumentate richieste di concentrazione e memoria a livello scolare, alla ripresa dell’attività motoria, proponendo estratti vegetali tonificanti. Nel mondo scientifico, a partire dagli anni ’70 i farmacologi hanno proposto il termine “adattogeno” proprio per indicare quegli estratti vegetali capaci di favorire o potenziare la risposta di adattamento dell’organismo, in condizioni sfavorevoli o di cambiamento. Alcune di tali piante possiedono delle naturali proprietà toniche ed energetiche, come l’Eleuterococco, la Maca, la Rodiola, la Papaya fermentata e l’Aloe. Gli estratti ottenuti da queste piante officinali sono disponibili in commercio sia singolarmente che in associazione.

ELEUTEROCOCCO, LA PIANTA ANTISTRESS
La radice dell’Eleuterococco, noto anche come “ginseng siberiano” viene utilizzata in Russia, da milioni di persone, per l’attività tonica ed anti-stress. È utile, infatti, nell’astenia fisica, psichica, intellettiva e sessuale. Viene impiegata in convalescenza, nella preparazione agli esami e per ottimizzare le prestazioni sportive.

MACA, IL GINSENG PERUVIANO
Questa pianta di uso alimentare e medicinale, nota anche come “ginseng peruviano” cresce sulle Ande peruviane tra 3.500 e 4.500 metri di altitudine, in condizioni ambientali estreme. La parte utilizzata e  il tubero, che si consuma fresco o essiccato. Nel tubero di Maca sono presenti molti oligoelementi in proporzione simile all’equilibrio biologico dell’organismo umano (Ca, P, K, Na, Mg, I, Fe, Zn, Co, Cu, Si) e gran parte delle vitamine (C, B1, B2, B3, B6, B12, D, beta-carotene). La Maca viene utilizzata per aumentare la vitalità, vincere la stanchezza, correggere l’anemia, calmare l’ansia in condizioni di stress, favorire la memoria e la resistenza fisica, aumentare il desiderio sessuale e la fertilità. Secondo la fitoterapia moderna la Maca svolge un’attività di regolazione dell’asse epifisi-ipotalamo-ipofisi, da cui deriva il buon funzionamento di tutte le altre ghiandole (tiroide, surreni, pancreas, organi genitali).

PAPAIA FERMENTATA, ALBERO D’ORO DELL’ETERNA GIOVINEZZA
Gli integratori a base di Papaia sono ottenuti a partire dal frutto fresco, raccolto in terreni selezionati e fatto fermentare a lungo (per circa dieci mesi) a basse temperature, con lievito. Il preparato contiene numerosi componenti, tra cui vitamina C ed E, carotenoidi, polifenoli e oligosaccaridi, dotati di una potente attività antiossidante. Le indicazioni per il suo uso comprendono difficolta  digestive, meteorismo, cellulite, processo di invecchiamento, stanchezza, condizioni di stress, manifestazioni infiammatorie e catarrali, malattie croniche debilitanti.

RODIOLA, LA RADICE DORATA
Pianta grassa che ha il proprio habitat nel grande freddo delle regioni artiche dell’Europa, dell’Asia e dell’America del Nord. La sua radice e  molto ricca in polifenoli, flavonoidi, tannini, un olio essenziale e acidi fenolici (acido clorogenico e gallico). Recita un proverbio siberiano: “Chi beve ogni giorno la tisana di Rodiola vivrà cent’anni”. La medicina popolare, infatti, la utilizza soprattutto per aumentare la longevità, per contrastare la depressione e curare l’anemia, per combattere l’influenza e le altre malattie da raffreddamento invernali.
Gli atleti la assumono per potenziare le proprie prestazioni sportive, i cosmonauti russi per ottimizzare la concentrazione, la coordinazione, la rapidità della percezione audiovisiva e la produttività lavorativa. Alcune ricerche hanno evidenziato che la Rodiola facilita il trasporto attraverso la membrana cellulare dei precursori dei neurotrasmettitori implicati nella memoria sia a breve sia a lungo termine.

ALOE, UNA FARMACIA IN UNA PIANTA
Pianta grassa originaria dell’Africa australe e orientale che ha colonizzato le regioni calde e desertiche di America e Asia. La crescita in ambiente particolarmente ostile ha favorito la selezione di sostanze protettive, accumulate nel succo, che possono essere trasferite all’uomo.
Secondola leggenda, Cleopatra utilizzava l’aloe per preservare la sua bellezza. Nell’Ayurveda e nota come kumari, che significa “vitalità della giovinezza”. Conosciuta alla Medicina Tradizionale Cinese da oltre cinquemila anni come “rimedio dell’armonia”, nel 973 il primo erbario cinese la elevo  a “simbolo d’immortalità”. L’uso odierno privilegia il succo concentrato ottenuto mediante incisione delle foglie. Il succo e  ricco di fibre, enzimi, amminoacidi essenziali, grassi insaturi, vitamine (A, B, C, E), oligoelementi (Zn, Cu, P, Mn, Ca, Ger).
Il principale costituente e l’acemannano, un polisaccaride che aumenta le difese immunitarie e potenzia l’attività dei macrofagi che distruggono scorie e cellule tumorali. Possiede, inoltre, proprietà antinfiammatoria, antivirale e rivitalizzante. Per uso interno migliora il processo digestivo, aumenta la produzione e il deflusso della bile, depura il fegato, favorisce la flora intestinale naturale. E  utile nell’anoressia e nell’anemia. L’azione di detossificazione profonda rimuove le scorie accumulate nei tessuti, ma anche rancori e risentimenti, a livello emozionale.

di Bruno Brigo
Medico specializzato in Medicina Interna e Riabilitazione, autore di numerosi testi di Medicina integrata
(tratto da Natura e Scienza on Line, Periodico di Informazione Culturale e Scientifica N.04-2018)